Etichetta, questa sconosciuta: a Lezione con Il Pane di Matrice!
Conoscere e decifrare tutti i vari alimenti presenti sull’etichetta non è cosa semplice, lo sappiamo, ma, molto spesso, ciò che reputiamo salutare, non sempre corrisponde alla nostra interpretazione.
L’unico modo che abbiamo per tutelare la nostra salute è quello di imparare a leggere l’etichetta alimentare.
Sai davvero cosa metti in tavola? Sai con certezza che l’alimento preferito dai tuoi figli sia realmente salutare?
Partiamo da una cosa basilare:
Cos’è l’Etichetta?
L’Art. 1 del Reg. 1169/2011 definisce Etichetta: qualunque marchio commerciale o di fabbrica, segno, immagine o altra rappresentazione grafica scritto, stampato, stampigliato, marchiato, impresso in rilievo o a impronta sull’imballaggio o sul contenitore di un alimento o che accompagna tale imballaggio o contenitore.
L’etichetta è la carta d’identità degli alimenti confezionati, in essa sono contenute informazioni importanti che vanno dagli ingredienti utilizzati sino alla tabella nutrizionale, ovvero, il suo valore energetico, il contenuto di proteine, grassi, carboidrati, fibre, sodio e sali minerali. Conoscere quali prodotti finiscono nel nostro carrello è un diritto imprescindibile per tutti i consumatori.
Una spesa consapevole dipende innanzitutto da una corretta informazione
[cit. slowfood.it]
E per il pane, quali elementi dobbiamo considerare?
Non ci stancheremo mai di dire che il pane, quello con la P maiuscola ha pochi e semplici ingredienti: “Farina, acqua, lievito (meglio se naturale), sale e dove la produzione lo prevede una piccola percentuale di fiocchi di patate.”
Già partendo dall’analisi di questi semplici ingredienti si può denotare da soli un primo passo importante per distinguere un pane buono da quello “finto” buono!
Molto spesso – e non dirmi che tu non sei tra questi – si tende a pensare che: prezzo più alto corrisponda a migliore qualità del prodotto e di conseguenza delle materie prime utilizzate.
Purtroppo questo non sempre corrisponde a verità, in realtà, molto spesso, quello che andiamo a pagare non è un aumento del livello qualitativo del prodotto ma bensì tutto quello che c’è e c’è stato dietro allo sviluppo di una semplice immagine o di un brand.
Ecco perché si fa a gara ad avere l’etichetta più colorata e più appariscente.
E’ solo ed esclusivamente puro Marketing!
Cosa dobbiamo quindi considerare in Etichetta?
Accanto alla denominazione deve essere indicato lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subito.
Il nome dell’alimento può fornirci la sua descrizione: quindi, panini, rosette, pane casareccio, pane di filiera seguiti dalla dicitura “Pane Fresco”.
In merito, la legge precisa che può definirsi fresco solo quel pane messo in vendita (ne abbiamo parlato qui regolamento del pane) secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento, surgelazione e ad altri trattamenti con effetto conservante, ad eccezione delle tecniche mirate al solo rallentamento del processo di lievitazione senza additivi conservanti.
Per denominazione di vendita s’intende esattamente la descrizione del prodotto, prevista dalle normative italiane e comunitarie, ovvero, la fatidica dicitura “tipo 0, tipo 1”.
È l’elenco di tutte le sostanze impiegate nella produzione, in ordine decrescente di peso. Una delle novità più importanti riguarda l’indicazione degli allergeni che deve essere evidenziata con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti per dimensioni, stile o colore, in modo da permettere di visualizzarne rapidamente la presenza.
Ad esempio… Farina di GRANO Tenero tipo “0” o farina di grano tenero tipo “0”, in entrambi i modi l’occhio percepisce un’attenzione immediata alla parola “grano” sia essa in grassetto o in maiuscolo.
Durabilità del Prodotto e numero di lotto:
Distinguiamo due indicazioni che possiamo trovare sulla confezione del prodotto.
• Data di scadenza: nel caso di prodotti molto deperibili, la data è preceduta dalla dicitura “Da consumare entro il” che rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere consumato.
• Termine minimo di conservazione (TMC): nel caso di alimenti che possono essere conservati più a lungo si troverà la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il” che indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche come il sapore e l’odore ma può essere consumato senza rischi per la salute.
Considerando il regolamento del pane, in etichetta quando siamo in presenza di terminologie come: pane fresco non vi è alcun obbligo per la data di produzione o scadenza, in quanto un prodotto fresco deve essere consumato e venduto nell’arco delle 24 ore.
Accertati sempre della scadenza del prodotto e non confonderla con il TMC!
- Numero di lotto: E’ apposto dal produttore e vale a identificare l’insieme delle unità di vendita, fabbricate in condizioni identiche di tempo e di luogo. Nella nostra etichetta il numero del lotto è dato dal giorno dell’anno/anno.
Lotto: 1922020.
Dichiarazione Nutrizionale:
Sono obbligatorie indicazioni su:
Valore Energetico: Kcal – Kj
Grassi
di cui Acidi Grassi Saturi
Carboidrati
di cui Zuccheri
Proteine
Sale
L’indicazione del valore energetico è riferita a 100 g/100 ml dell’alimento, oppure alla singola porzione. Il valore energetico è espresso come percentuale delle assunzioni di riferimento per un adulto medio ossia circa 2000 kcal al giorno.
Nella tabella nutrizionale troviamo informazioni sul contenuto calorico e nutritivo dell’alimento.
Leggere e comprendere l’etichetta alimentare è importante perché ci consente di fare scelte più sane e consapevoli.
E tu, le concedi la giusta importanza?
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Riferimenti:
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Il Pane di Matrice, Bontà sulle vostre Tavole dal 1966.
ANDRA’ TUTTO BENE!
“Il Pane di Matrice” – www.ilpanedimatrice.com