Tra gli usi e costumi di un popolo rivestono notevole importanza i comportamenti e le credenze che hanno a che fare con l’arcano mondo delle superstizioni.
Molti di voi penseranno: siamo nel 2015 e ancora ci facciamo impressionare da superstizioni, credenze e malocchi dei tempi antichi?
La risposta è si!
Può sembrare assurdo, ma dite la verità, quanti di voi non hanno mai pensato o mai pronunciato la tipica frase: “non è vero ma ci credo” 0 “metti che poi qualcosa di vero ci sia”?
Questo fenomeno non merita certamente di essere ignorato, soprattutto per quanto concerne il mondo del pane: considerato da sempre uno degli alimenti più diffusi e consumati – non solo in Italia ma anche nel resto del mondo – a cui è sempre stata legata una certa immagine di sacralità e diverse pratiche devozionali.
Tempo fa, una veterana del “nostro” panificio, mi raccontava l’importanza del pane fin dai tempi passati!
Esso non veniva mai buttato, anche quando cadeva a terra, si riprendeva e si baciava in segno di rispetto, inoltre, non doveva assolutamente essere sprecato: ai ragazzi si diceva che chi sciupava una briciola di pane sarebbe stato mandato a ricercarla in Purgatorio con un dito acceso!
Cosi ho iniziato a pensare a quante superstizioni, leggende, esistano su questo mondo incantato, ed eccomi qui!
Vi siete mai chiesti come mai mettere a tavola una pagnotta capovolta è considerato – soprattutto dai più anziani – come un gesto che “porta male”?
Per capirne il significato, è necessario risalire al Medioevo, nella città di Torino, dove i panettieri vendevano diversi tipi di pane dai nomi che richiamavano le identità degli stessi acquirenti: del canonico, del cavaliere, del duca e così dicendo.
Il boia della città però, aveva difficoltà a trovare in vendita il suo pane perché era credenza diffusa che portasse sfortuna. Fino a quando, nel 1391, intervenne il duca Amedeo VIII di Savoia che ordinò ai panettieri di produrre anche quel tipo di pane.
Celebre la sua frase: “O accettate il boia come cliente o diventerete clienti del boia!”.
Da qui nasce la superstizione legata al fatto che porti male servire pane rovesciato in tavola. Un chiaro richiamo al boia visto che i panettieri – ormai obbligati a produrre quel tipo di pane – glielo consegnassero capovolto in segno di disprezzo.
Nel mondo religioso invece, porre il pane rovesciato sulla tavola era come rovesciare il corpo di Cristo – esso veniva subito girato e ripreso a voce alta colui che aveva compiuto tale gesto e, nel contempo, veniva invocata Santa Brigida, sua protettrice, chiedendole perdono.
Ancora, una leggenda cristiana narra che il pane fatto o mangiato il giorno di Natale abbia la forza di non raffermare mai, e che i suoi avanzi siano utili per curare i malanni della fredda stagione. Anche la massaia cristiana affidava il suo lavoro alla fede sperando di essere ricambiata con una benedizione dal cielo e faceva il segno della croce prima di iniziare l’impasto.
Un’altra leggenda tramanda che le donne non potessero impastare durante il loro ciclo mestruale perché il pane poteva subire una eccessiva e rapida lievitazione che non favoriva poi la giusta cottura.
Infine, pare ci sia un nesso tra Luna e Pane: il pane, anticamente, veniva preparato nelle fasi di luna calante, poiché questo permetteva che mantenesse una consistenza tale da conservarsi per tutto l’inverno. Con la luna crescente, invece, le pagnotte sembravano destinate ad ammuffire, rendendo quindi necessario il loro utilizzo in diverse ricette col pane.
Questo interessante retaggio popolare è comunque il motivo per cui la luna viene chiamata “luna tenera” se è crescente, e “luna dura” se è calante.
E voi, siete superstiziosi?
…Il Pane è il primo alimento… Sceglilo Buono!